Sabatina Napolitano

I write as a writer I feel as a poet. I think like a scientist, and I do philosophy like a Christian. In live on art, my greatest passion. Scrivo da scrittrice, sento da poeta. Ragiono da scienziato, e faccio filosofia da cristiana. Vivo d'arte, la mia più grande passione.


Sabatina e l’altra

Lei era davanti a me, nuda. Come due donne, ma in realtà ne era una sola, e ne ero goloso, l’amavo tantissimo e da tanto non stavamo insieme. Lei era nuda coi tacchi, solo portava degli autoreggenti neri. Cosi rimanevo come un porco sul letto per aspettarla e la luce dal comodino le illuminava il viso e le labbra, che amavo con un ardore e una passione incontrollabili. Così mi abbassai i boxer ed esausto la spinsi al muro e cominciai a spingerla da dietro, dopo averla penetrata, avevo la mia testa contro la sua spalla destra e lei metteva la testa all’indietro, sudavo ma avevo il suo profumo su di me e i suoi capezzoli a portata di mano. Il cazzo era già durissimo per averla guardata ora la immaginavo col suo doppio che era sempre lei, Sabatina e Sabatina, non riuscivo a tollerare altre donne nella mia immaginazione ne ero completamente assuefatto.

Dio la desideravo come se potesse essere due donne, volevo che me lo succhiasse ma volevo anche penetrarla. Ero completamente impazzito, come in preda a un raptus. Ma anche lei era indomita e mia, esclusivamente mia, mia per sempre, così la volli mettere davanti allo specchio per non impazzire perche volevo vedere la sua faccia orgasmica mentre mi si faceva bollente il cazzo e le strisciavo la barba addosso.

Dio era bellissima. Era bellissimo toccarla, abbracciarla da dietro, era bellissimo odorarle i capelli, mantenerle il culo. Era un sogno per me, mi sentivo come un bambino e ne ero innamorato, l’amavo più di me stesso.

Era sofisticata e fragile, ma quando si bagnava davanti era pura e tornava vergine. Ero geloso della sua masturbazione, dopo i primi tempi cominciai ad essere geloso e permettevo solo a volte che si toccasse da sola davanti a me per noi. Volevo toccarla per masturbarla perche volevo sentire io come gestire il suo piacere, dall’interno e da fuori di sé cioè da dentro di me, non ero più solo. Lei era a casa mia. Non ero più un uomo solo.

Lei mi aveva liberato dalla mia solitudine e dai miei libri dalla mia vita di merda aspettandola, dai giorni tutti uguali, votati alle banalità comuni, alle lotte solite degli ipocriti. Lei era tosta e vera, porca, mia. Non era di nessun uomo, era vergine e mia. Sì, lo potevo sentire il suo piacere mentre la spingevo contro il muro col culo caldo la pelle di pesca. Era mia. È mia. Lei mi ha liberato dalla mia solitudine. È mia. Nessun altro uomo può guardarla che divento matto come un personaggio delle tragedie. Divento matto e posso giurarlo che mi uccido. Io mi uccido se lei non mi succhia il cazzo tra un libro e l’altro quando glielo chiedo, o se non mi cucina la salsa lasciandomi pensare che posso penetrarla quando ne ho il desiderio. Giuro che divento matto.

Andavo matto per il suo clitoride, andavo matto per il suo nocciolo e non me ne fregava un cazzo della poesia, le avevo regalato venti antologie dei morti. Non me ne fregava un cazzo. Volevo mettesse la panna in bocca e che poi me lo succhiasse perché l’amavo non me ne fregava un cazzo della poesia.

L’amavo perché con lei non avevo più paura della vita. Non mi accanivo più per cose futili, non avevo più reazioni di pancia, vivevo soddisfatto e caldo, calmo. Era borghese, si ostinava ad avere una aura popolare ma non ci riusciva era borghese. Non mi interessano le modelle, odiavo qualsiasi corpo di donna che non fosse il suo, mi davano ripugnanza le altre donne ma non perché fossi ossessivo, maniaco, paranoico. No, ero sano. La mia passione per lei era sana. Anche il terapeuta mi confermava che la relazione con lei mi rendeva migliore e che lei era la donna che avrei dovuto amare dall’inizio nonostante la differenza d’età.

Lei mi faceva del bene, lei era la mia salute. Era la mia madonna veramente e ogni volta che la guardavo mi veniva da piangere ad essermi ridotto così, e salvato così. Ero veramente innamorato perdutamente, più di ogni altra volta. Il modo in cui l’amavo, morbosamente, gelosamente, faceva schifo ma lei era la mia luna tutta intera, la metà e il sole. L’universo, era ogni cosa potesse esserci fuori dal mio sangue. E dentro il mio sangue. Era nei libri ma anche fuori, in casa ma anche fuori.

Ero ossessionato tanto da vederla in doppio, anche in tre donne, a volte in quattro. Era sempre lei ma emanava spiriti diversi, diverse forme che creava lei, diverse donne che corrispondevano a Sabatina, Sabatina, Sabatina, Sabatina. Rimbalzava il suo nome ogni notte prima di andare a dormire, era il dialogo con lei la miccia del mio desiderio, della pulsione sì, ma soprattutto del desiderio affettivo perché io dipendevo da lei e l’amavo tanto, perdutamente. Mi incoraggiava e nutriva e istruiva con il suo sguardo lucido sulle cose, mi entrava nella mente anche quando lei non c’era con me, sentivo i suoi consigli, attuavo i suoi cambiamenti. Perché lei mi aveva reso uomo ora, anche alla mia età, mi aveva preso l’inquietudine, mi aveva riservato un posto solo per me nelle sue braccia, lei e il suo doppio, Sabatina e Sabatina. Due Sabatina sarebbero state impossibili io vedevo lei ovunque, era il doppio di se stessa perché potesse rassomigliare solo a se stessa. Lei aveva trovato la mia identità e per questo le ero grato, per il fatto di sentirmi un uomo migliore.

Sabatina Napolitano



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About Me

Sabatina Napolitano was born in La Maddalena (SS) on May 14, 1989. She lives in Asciano, in the Sienese Crete. She has published eight books of poetry, a novel and several reviews and essays. His texts have been published on Indian Nation, Poetry and Spirit, Neobar, Asphalt Bible, Poetry of our time, Gradiva, etc. Some stories about Quaerere, Incendario, Sguardindiretti. Origami is his first novel published Campanotto, 2021. She reviews, collaborates and interviews authors of poetry, fiction and non-fiction and is a scholar of Nabokov’s work. She edits, corrects, teaches, interviews, reviews, writes. Passionate about art she writes articles, communiqués, essays on ancient and contemporary art.

Sabatina Napolitano è una poetessa, scrittrice, articolista, freelance, critica, appassionata d’arte, studiosa dell’opera di Nabokov. Nasce a La Maddalena, il 14 maggio 1989. Vive ad Asciano, nelle Crete Senesi. Ha cominciato a scrivere poesie da bambina, e durante l’adolescenza scriveva su un blog su splinder. La sua prima raccolta poetica è del 2010. Ha pubblicato otto libri di poesia, e un romanzo. Nel 2019 comincia la sua attività critica con le recensioni. Collabora tra le tante testate con Ultima Voce, Fermata Spettacolo, Microbiologia Italia, About Art rivista. Sue poesie sono apparse su Nazione Indiana, Lpels, Gradiva, Poesiadelnostrotempo, Poetarum Silva, Bibbia d’asfalto, Neobar, Transiti poetici A dicembre 2021 pubblica il suo primo romanzo dal titolo Origami.

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