Di ambizioni pratiche e umanissime

Anziché scrivere su Twitter lascio delle impressioni, per stare più tranquilla e magari, in una misura, rendere gli altri partecipi dei miei moti interiori. Parto di getto con un discorso frontale e con la franchezza solita che mi contraddistingue. La mia ambizione è sposarmi (convivere) o comprarmi una casa da sola. Parlo della prima ambizione, quella senza la quale non possono esistere le altre, più grandi, come avere figli. Per quanto riguarda l’amore preferirei un uomo che si sente felice. Se l’ambizione lo porta ad avere un altro senso della felicità fuori di me, deve assecondarlo. Non si ama se c’è frustrazione, chiaramente. E nessuno vorrebbe uno schiavo ma un uomo che liberamente sceglie di amarti e di darti un ruolo fondante la sua vita. Di farti sentire la priorità. È necessario ascoltare le ispirazioni dello spirito che lavorano dentro di noi per svilupparci come individui. E non credo che il processo si arresti prima della morte fisica. Non so come possa andare avanti un matrimonio, se mi sposassi. Suppongo che un matrimonio sia fatto di tante componenti negli anni. Prima, quando ero in una relazione, credevo che Cristo mantenesse in mano un matrimonio, poi ho capito che non è così. Cristo è tutto ma non basta se al posto dell’amore c’è la sfiducia, la cattiveria, il rifiuto. L’amore può essere eterno ma non per un effetto divino, alchemico. Sento che comincia tutto dal proprio cuore e così continua. Non ho fiducia negli amori eterni, no. Credo (o per lo meno suppongo per quelle come me) che sia molto difficile entrare in un matrimonio o una convivenza. Non so cosa lo porta avanti perché ci deve essere una enorme sopportazione da parte dei coniugi, per stare nella coppia e starci sempre. Sono stata fidanzata una sola volta per tre anni e mezzo, ma ero vergine, non conoscevo gli uomini, nemmeno il mio corpo. Sono passati così tanti anni che l’essere single si è incallito in me. Quando vado a fare la spesa con gli amici mi scoccia pensare anche a loro, e me ne rendo conto, che è una reazione naturale e innaturale in me. L’amore è oltre l’individualismo. Ma si diventa individualisti senza accorgersene, per solitudine, per sopravvivere. Ci deve essere una predisposizione a destinarsi negli spazi dell’altro, costantemente, con passione e dedizione. Per questo la convivenza, il matrimonio e l’amore sono alchemici ma sono anche effetti positivi della natura umana. Con questo riconosco che non saprei come è essere fedele sempre allo stesso uomo ogni giorno della mia vita. Se dovesse esserci rispetto credo che Cristo metta il resto ogni giorno. Se manca il rispetto Cristo non può far nulla. Un uomo può continuare ad amare una donna ma può avere desideri diversi dentro di sé come migliorare la propria posizione ma per questo non credo ci sia bisogno di una terapeuta di coppia e nemmeno dei pareri di terzi fuori dalla coppia. Se avessi un compagno che vuole trasferirsi perché sente il desiderio di fare carriera o di affrontare una sfida diversa per sé stesso lo asseconderei. E altri bla bla bla probabilmente inutili, ma almeno non intaso Twitter con le ispirazioni che poi diventano letteratura.