Non tutti i romanzi vengono per forza scritti nella formula «show don’t tell». Prendiamo ad esempio Nabokov. Lui prediligeva il discorso libero, amava Joyce. E soprattutto si separava dai freudismi appartenenti a una certa critica letteraria. Spiego meglio, leggete Orlando, -che è una cosa molto giusta ma…- Nabokov nel capitolo di Intransigenze fa riferimento al doppio senso che può esistere in tutto l’atto ispirativo. Io sono una donna, un uomo mi ispira, mi ispira il suo cazzo, mi ispira il corpo, oltre che la sua anima. Ma questo non vuol dire che la letteratura debba necessariamente essere, siccome sono donna, il prodotto della morbosità del mio uomo, il prodotto delle sue frustrazioni, del suo io ripiegato e represso perché non conviviamo, fisicamente (e non psichicamente). In Nabokov non c’è mai un puro «show don’t tell» anzi in lui il flusso libero detta le logiche della narrazione. Usa anche in molti romanzi il narratore onnisciente non solo la prima persona, e ammette nei suoi saggi che la letteratura è intesa come il buio e forsennato doppio senso della sessualità. Però se ne separa al modo degli intellettuali, lui si è sempre separato da inutili freudismi. Perché è saturnino, elegante, ed estremamente dolce. Un uomo passionale e carnale è appetibile per una scrittice, ma lo è molto di più un uomo saturnino, soprattutto per il mio caso dove arrivata a 32 anni mi trovo invecchiata, senza il vizio del fumo, costretta a una dieta perpetua e senza il tempo di poter vivere un lusso. La soluzione non è nel mediare un io depresso o represso, la soluzione è trovare la narratività e quindi la fantasia associata a un atto creativo come il romanzo. Nabokov riconosce il movente freudiano dell’ispirazione, ma se ne separa. Con questo voglio indottrinare i giovani, all’uso sincero del mezzo narrativo, e soprattutto le donne. Per fare successo non usate uomini che vi spingono a canalizzare delle ipotesi di frustrazione, non è così, se volete scrivere e diventare scrittrici pensate ad una sola cosa: a sognare.
Sabatina Napolitano
Lascia un commento